Migliaia di giovani dei sei continenti uniti da un obiettivo: proteggere il clima. Studenti di tutto il mondo hanno manifestato a questo scopo. Più che mai dopo la moltiplicazione degli uragani distruttori, estati molto calde e inverni miti, il riscaldamento climatico è diventato un tema d’attualità. Dall’inizio del XXo secolo, la temperatura media del pianeta è aumentata di 0,8° C – con conseguenze per la società, l’economia e gli ecosistemi ovunque nel mondo. La principale causa del cambiamento climatico è la forte concentrazione di gas ad effetto serra nell’atmosfera terrestre. Si tratta innanzitutto del diossido di carbonio (CO2), ma anche del metano, del protossido d’azoto e di altri gas. Il cambiamento climatico è un problema mondiale e senza frontiere, che richiede una cooperazione mondiale per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra.
Obiettivo 13 dell’ONU: Agire per il clima
Il ghiaccio polare si scioglie. Il livello dei mari potrebbe salire di un metro nei prossimi anni. Non vi è alcun dubbio che il cambiamento climatico sia legato ai gas ad effetto serra emessi dal genere umano nell’atmosfera. L’obiettivo 13 chiede che tutti i Paesi adottino urgentemente delle misure per lottare contro i cambiamenti climatici e le loro ripercussioni.
Limitare il riscaldamento della Terra
Alla fine del 2015, la Conferenza sul clima di Parigi ha segnato una tappa storica. Per la prima volta, 195 Paesi, ricchi e poveri, si sono intesi su un accordo mondiale giuridicamente vincolante con lo scopo essenziale di limitare il riscaldamento climatico. Secondo questo patto, l’aumento della temperatura media non deve superare i 2° C al massimo rispetto ai livelli precedenti all’era industriale. Tutti i Paesi devono definire e realizzare degli obiettivi di protezione climatica. Nella seconda metà del XXIo secolo, il nostro pianeta deve raggiungere lo stadio della «neutralità carbone», in altre parole non emettere più gas nocivi per il clima di quanto le foreste e gli oceani possano assorbirne.
Da Rio de Janeiro a Parigi: la lunga strada verso un accordo sulla protezione del clima
La Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici è il risultato di tutta una serie di conferenze mondiali sul clima. I negoziati sono molto complessi e alcuni Stati hanno posizioni divergenti.
- 1992 Rio de Janeiro
Adozione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (CCNUCC). Gli Stati membri concordano di proteggere il clima per le generazioni attuali e future. La CCNUCC è stata ratificata da 197 Stati che si incontrano ogni anno. - 1997 Kyoto
Adozione del protocollo di Kyoto. Esso prevede degli obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, ma limitati ai soli Paesi industrializzati. È entrato in vigore nel 2005. - 2009 Copenhagen
Gli Stati sono concordi nel riconoscere che il clima non debba riscaldarsi di oltre 2° C rispetto al periodo preindustriale e che a questo scopo le emissioni di CO2 devono essere dimezzate. Ma il progetto tendente a farne un obiettivo vincolante a livello mondiale fallisce. - 2012 Doha
Si decide di proseguire con il protocollo di Kyoto e di redigere un nuovo Accordo sul clima. - 2015 Parigi
Adozione dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico. È vincolante per 195 Paesi e ha lo scopo di limitare l’aumento della temperatura media del pianeta nettamente al disotto di 2° C.
Agire con urgenza
L’Accordo di Parigi è una tappa molto importante nell’ottica di un’azione immediata contro il cambiamento climatico. Esso è entrato in vigore il 4 novembre 2016. La stragrande maggioranza dei Paesi ha ratificato la Convenzione sui cambiamenti climatici e ha presentato i contributi decisi a livello nazionale.
Fonti:
United Nations Climate Change: UNFCCC
Ufficio federale dell’ambiente UFAM